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dott.ssa Federica Gallo 

Psicologa Psicoterapeuta

 

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La comunicazione e le emozioni oggi: i ragazzi ed i Social Network

Psicologa Infantile Milano Dott.ssa Federica Gallo


 Fino a qualche tempo fa, le principali preoccupazioni di un genitore erano principalmente connesse alle uscite con gli amici: droga, fumo, alcol erano ciò su cui si doveva vigilare. Oggi, invece, il nemico è anche dentro casa: basta un computer, un tablet o un cellulare con una connessione
internet per mettere in pericolo un ragazzo. E' sempre più frequente incontrare una persona sul web, ed è sempre maggiore il tempo che si passa "connessi", soprattutto sui social network: vere e proprie piazze virtuali dove ci si può incontrare e conoscere, o comunque si possono mantenere vivi rapporti con amici, parenti, colleghi tramite chat o condivisione di pensieri, foto ecc.

 Il problema sorge nel momento in cui i giovani non posseggono una reale percezione dei pericoli presenti sul web. Ed è così, purtroppo, nella maggior parte dei casi. Tutti noi conosciamo le diverse opportunità che i social network offrono: opportunità di svago, informazione,comunicazione; superamento dei limiti spazio-temporali andando oltre il faccia a faccia; potersi presentare agli altri come e quando lo si vuole, selezionando cosa trasmettere e cosa no. È bene, però, tenere sempre a mente quelli che possono essere i pericoli dei social.

Psicologa Social Network

 

 

 


Al di là dei rischi come creazione di identità false, diffusione di materiale pornografico e illegale o diffusione a scopo illecito di foto/video che rappresentano altre persone (il tutto sanzionabile e punibile a norma di legge), bisogna prestare particolare attenzione al sottile confine che esiste tra un moderato utilizzo dei social ed una vera e propria dipendenza, favorita dalla possibilità di utilizzare in qualunque momento della giornata i social network, attraverso lo smartphone. Grazie
ad esso, infatti, non c'è più bisogno di stare dietro al computer di casa per "perdersi" nei social.


Basta camminare per strada, frequentare luoghi affollati, per rendersi conto di quanto il nostro sguardo si sia abbassato.

Siamo completamente rapiti dai nostri cellulari. Abbiamo perso il
contatto con la realtà: potremmo dire che siamo sempre più connessi col web e sempre più disconnessi con il mondo reale.

Problemi derivanti da Social Network

 

 

Qual è il rischio di tutto questo? Ormai, nelle nuove generazioni, esiste un diverso modo di vivere, o meglio potremmo dire di non vivere, le emozioni, ed un diverso modo di comunicare: la comunicazione si basa sulle aspettative del "come tu mi vuoi" Non comunichiamo più per noi stessi (come accadeva con la funzione narrativa dei vecchi diari), ma per gli altri. Ci si mostra, spesso, per ciò che non si è e questo avviene in un' ampia gamma di modalità, fino ad arrivare al generare un vero e proprio "profilo" falso, con l' unico obiettivo di ingannare gli altri.
Quanto è positivo, a questo punto, allargare la nostra rete sociale anche a persone che non abbiamo mai incontrato? Quanto è positivo superare il faccia a faccia? Tutto ciò è legato anche all' età di chi utilizza i social network. Su alcuni social esiste, tutt’al più, un limite teorico di 13 anni...limite che è facilmente superabile inventando un età diversa da quella reale. Ma a 13 anni, o a maggior ragione
prima, si è davvero pronti ad un utilizzo consapevole dei social? I bambini e i ragazzi sono davvero in grado di comprendere i numerosi pericoli presenti sul web? Sono capaci di selezionare le persone con cui e/o a cui comunicano?

Ad esempio, l’adolescenza rappresenta il periodo più importante per lo sviluppo e la definizione dell’identità di una persona e richiede l’integrazione di diverse attitudini, emozioni, capacità, così
come l’inserimento nei ruoli sociali ecc. I social network sembrano favorire una vera e propria moltiplicazione delle identità piuttosto che una loro integrazione.

 

 

Pisicologa Social Network

 

Un altro fattore su cui porre particolare attenzione è quello del cosiddetto "analfabetismo emotivo" legato all’utilizzo eccessivo dei social, che favorisce un modello di relazioni virtuali, molto lontane, appunto, da quelle reali. A venir meno è probabilmente la capacità di riconoscere le emozioni dell’altro e, di riflesso, di comprendere le proprie. Faccio riferimento a coloro che comunicano spesso tramite la tecnologia e non sanno più riconoscere la ricchezza della comunicazione diretta (le sfumature importanti dei gesti, dell' espressione del volto, del tono della voce ecc).

 

Quali possono essere le conseguenze di tutto questo? Inconsapevolezza delle proprie emozioni e delle ragioni per le quali si prova una determinata emozione, incapacità di riconoscimento e di
controllo delle proprie emozioni e dei relativi comportamenti, incapacità di riconoscere, comprendere e relazionarsi con le emozioni altrui e con i comportamenti ad esse connesse, sono solo alcune.

Ecco perchè è importante imparare il linguaggio dei giovani, entrare nel loro mondo ed avvicinarsi alle loro emozioni, al fine di poterli seguire durante il percorso evolutivo, e far capire loro dove finisce il mondo reale ed inizia quello virtuale, con tutti i suoi rischi e pericoli.

Dott.ssa Federica Gallo

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